Citologia da Screening
Lo screening è, in medicina, una strategia usata in una popolazione per individuare una specifica malattia in soggetti apparentemente sani, senza segni o sintomi di tale malattia.
Lo scopo dello screening è, pertanto, quello di individuare la malattia in una comunità, onde consentirne la gestione e l'intervento medico precoce, nella speranza di ridurre la mortalità, la sofferenza per i pazienti e tutti i costi del SSN legati alla gestione di quella stessa malattia.
Anche se l'obiettivo dello screening è quello di giungere ad una diagnosi precoce di malattia, in passato, non tutti i test di screening hanno dimostrato di apportare benefici ai soggestti destinatari:
overdiagnosi, diagnosi errata e la creazione di un falso senso di sicurezza sono alcuni dei potenziali effetti negativi dello screening.
Per questi motivi, i test usati in un programma di screening, soprattutto per una malattia con bassa incidenza, devono avere una buona specificità, oltre ad una buona sensibilità.
Esistono diversi tipi di screening: lo screening universale coinvolge lo screening di tutti gli individui in una certa categoria (ad esempio, tutti i bambini di una certa età).
Uno degli screening di popolazione più importanti per la prevenzione di patologie oncologiche è quello relativo al carcinoma della cervice uterina.
In atto, l'esame di primo livello di tale procedura di screening che riguarda pazienti in età compresa tra i 25 ed i 64 anni viene effettuato mediante l'esecuzione del PAP TEST.
Si tratta di un esame citologico di tipo esfoliativo utilizzato per rilevare le cellule anormali che possono evolvere in cancro a livello del collo dell'utero.
Esso permette di rilevare e studiare le lesioni virali (condilomatose) e le alterazioni epiteliali che diventano visibili come aree biancastre dopo che sono state bagnate con acido acetico.
Il Pap test ha ridotto l'incidenza e la mortalità del cancro della cervice uterina nel mondo sviluppato. Tuttavia, nonostante i progressi e la diagnosi precoce, su base mondiale, il cancro della cervice uterina rimane la seconda forma più diffusa di neoplasia maligna tra le donne e colpisce circa 500.000 soggetti l’anno.
In Italia, si registrano circa 3000 - 3400 nuovi casi di cancro della cervice uterina l’anno. Si tratta del tumore più importante, tra quelli che colpiscono le donne, dopo quello del colon, della mammella, del polmone e del corpo dell’utero.