GIST
Mutazioni e resistenze.
I tumori stromali gastrointestinali (GIST) sono tumori rari che possono localizzarsi in tutto l’apparato gastrointestinale, la cui incidenza stimata è di circa 1-2 nuovi casi per 100.000 abitanti per anno. I GIST rappresentano una entità nosologica particolare dopo la scoperta del loro legame con le cellule di Cajal, quelle che danno il ritmo della motilità intestinale.
Sul piano fenotipico le cellule tumorali dei GIST sono caratterizzate dalla espressione del recettore tirosina chinasi C-Kit o PDGFR in una forma mutata e/o attivata.
La grande maggioranza delle mutazioni interessa il gene KIT nel 75-80 % dei GIST. Una mutazione a livello del gene PDGFR si trova in circa l’8% dei casi. Gli altri casi di GIST che non presentano mutazioni nel gene KIT, di quelle più frequentemente ricercate (esone 9, 11, 13, 17) o nel gene PDGFR (esone 12, 14, 18) si chiamano GIST ‘wild type’. I GIST costituiscono un modello in oncologia dei tumori solidi, rappresentando il primo tumore solido trattato con una terapia orientata sull’anomalia molecolare causa del tumore.
Lo stato mutazionale di KIT/PDGFR influenza la risposta all’Imatinib (ASCO 2004/2005) ma anche la risposta al sunitinib (Sutent ® , Pfizer).