Esami estemporanei intraoperatori
L'esame intraoperatorio al criostato o esame "estemporaneo" è una diagnosi anatomo patologica effettuata durante un intervento chirurgico su un frammento della lesione neoplastica sospetta, in base al cui risultato il chirurgo può orientare la propria condotta di intervento in senso conservativo o demolitivo.
Tecnicamente consiste in una biopsia in cui prelievo e diagnosi avvengono durante l'intervento chirurgico. Al fine di garantire tempi di lavorazione estremamente brevi, la biopsia viene congelata all'interno di un particolare strumento denominato criostato all'interno del quale il campione viene posto con un particolare gel (OCT) su di un supporto speciale e quindi esposto a temperature molto basse (-35°). In questo modo la biopsia è in grado di congelarsi in pochi minuti ed essere pronta al taglio da parte del tecnico di laboratorio, il quale otterrà delle fette spesse pochi micron da far aderire su di un vetrino porta oggetto. In seguito il vetrino così allestito verrà colorato con sostanze coloranti specifiche per i tessuti ed una volta montato sarà pronto per la lettura al microscopio.
Esame Intraoperatorio
È infine compito di un medico specialista in anatomia patologica porre la diagnosi su una sezione così allestita. Il tempo medio di allestimento di un esame intraoperatorio è di 10-15 minuti dall'arrivo del tessuto nel laboratorio.
L'esame intraoperatorio può venire richiesto al fine di chiarire la diagnosi di malattia, nel caso questa non sia già stata posta in precedenza, o quando durante l'operazione emergano nuovi quesiti diagnostici o, ancora, per sapere se i margini della escissione chirurgica sono liberi da malattia. Dall'esame in estemporanea dipende frequentemente il successivo procedere operativo.